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Capitolo 11
[1] Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide a Ebron e gli dissero: «Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne. [2] Già prima, quando regnava Saul, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore, tuo Dio, ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele; tu sarai capo del mio popolo Israele”». [3] Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore, ed essi unsero Davide re d’Israele,secondo la parola pronunciata dal Signore per mezzo di Samuele. [4] Davide con tutto Israele andò a Gerusalemme, cioè Gebus, dove c’erano i Gebusei, abitanti della regione. [5] Gli abitanti di Gebus dissero a Davide: «Tu qui non entrerai». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide. [6] Davide aveva detto: «Chi colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe». Salì per primo Ioab, figlio di Seruià, che divenne così capo. [7] Davide si stabilì nella rocca, che perciò fu chiamata Città di Davide. [8] Egli fortificò la città tutt’intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab restaurò il resto della città. [9] Davide andava crescendo sempre più in potenza e il Signore degli eserciti era con lui. [10] Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con il valore nel suo regno e che, insieme con tutto Israele, lo avevano costituito re, secondo la parola del Signore nei riguardi d’Israele. [11] Ecco l’elenco dei prodi di Davide: Iasobàm, figlio di un Acmonita, capo dei Tre. Egli, impugnando la lancia contro trecento uomini, li trafisse in un solo scontro. [12] Dopo di lui veniva Eleàzaro, figlio di Dodo, l’Acochita; era uno dei tre prodi. [13] Egli fu con Davide a Pas-Dammìm. I Filistei vi si erano riuniti per combattere; c’era un campo pieno d’orzo e il popolo fuggì dinanzi ai Filistei. [14] Egli allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei, e il Signore operò una grande salvezza. [15] Tre dei Trenta capi scesero sulla roccia presso Davide, nella caverna di Adullàm; il campo dei Filistei era posto nella valle dei Refaìm. [16] Davide era allora nel rifugio e c’era una postazione di Filistei a Betlemme. [17] Davide ebbe un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!». [18] I tre irruppero nel campo filisteo, attinsero l’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide, il quale però non ne volle bere, ma la sparse in onore del Signore, [19] dicendo: «Non sia mai, mio Dio, che io faccia una cosa simile! Dovrei bere il sangue di quegli uomini insieme con la loro vita? Difatti l’hanno portata a rischio della propria vita». Non la volle bere. Tali gesta compirono quei tre prodi. [20] Abisài, fratello di Ioab, fu il capo dei Trenta. Egli impugnando la lancia contro trecento uomini li trafisse; si fece un nome fra i Trenta. [21] Fu stimato doppiamente fra i Trenta e divenne loro comandante, ma non giunse alla pari dei Tre. [22] Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, di molte prodezze, originario di Kabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi abbatté un leone. [23] Uccise anche un Egiziano, alto cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un cilindro da tessitore; gli andò incontro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia e lo uccise con la sua stessa lancia. [24] Questo fece Benaià, figlio di Ioiadà, e si fece un nome fra i trenta prodi. [25] Fu glorioso fra i Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo mise a capo del suo corpo di guardia. [26] Ecco i prodi valorosi: Asaèl, fratello di Ioab, Elcanàn, figlio di Dodo, di Betlemme, [27] Sammòt di Carod, Cheles di Pelet, [28] Ira, figlio di Ikkes, di Tekòa, Abièzer di Anatòt, [29] Sibbecài di Cusa, Ilài di Acòach, [30] Marài di Netofà, Cheled, figlio di Baanà, di Netofà, [31] Itài, figlio di Ribài, di Gàbaa dei figli di Beniamino, Benaià di Piratòn, [32] Curài di Nacalè-Gaas, Abièl di Arbàt, [33] Azmàvet di Bacurìm, Eliacbà di Saalbòn, [34] Iasen di Gun, Giònata, figlio di Saghè, di Arar, [35] Achiam, figlio di Sacar, di Arar, Elifèlet, figlio di Ur, [36] Chefer di Mecherà, Achia di Pelon, [37] Chesrò di Carmel, Naarài, figlio di Ezbài, [38] Gioele, fratello di Natan, Mibcar, figlio di Agrì, [39] Selek l’Ammonita, Nacrài di Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Seruià, [40] Ira di Ieter, Gareb di Ieter, [41] Uria l’Ittita, Zabad, figlio di Aclài,[42] Adinà, figlio di Siza il Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta, [43] Canan, figlio di Maacà, Giòsafat di Meten, [44] Ozia di Astaròt, Sama e Ieièl, figli di Cotam di Aroèr, [45] Iediaèl, figlio di Simrì, e Ioca, suo fratello, di Tisì, [46] Elièl di Macavìm, Ieribài e Osea, figli di Elnàam, Itma il Moabita, [47] Elièl, Obed e Iaasièl di Soba.