Il tuo carrello è attualmente vuoto!
1° Libro dei Maccabei
Leggi o ascolta la Bibbia, capitolo per capitolo
Primo libro dei Maccabei; NOTA INTRODUTTIVA, Il nome Maccabeo propriamente appartiene a Giuda; il suo significato è discusso; forse deriva da maqqaba, martello. Questo soprannome era divenuto il nome proprio di Giuda e in seguito esteso a tutta la famiglia di Matatia e ai loro discendenti. I libri dei Maccabei narrano l’insurrezione nazionale e religiosa promossa da una famiglia, e le vicende e il successo di tale iniziativa. La Legge è al centro di tutte le vicende narrate nel primo libro: la lotta non è tanto fra Seleucidi e Amorrei, fra i regni gentili e il regno ebraico, quanto fra osservanti della Legge e dispregiatori di essa. La gloria suprema è morire combattendo per la Legge. Nel secondo libro la lotta e tra il Giudaismo e l’Ellenismo; ogni compromesso conduce alla rovina. La lotta ha il suo campo d’azione sulla terra, ma si conclude nell’aldilà. Entrambi i libri fanno parte dei libri detti “deuterocanonici” perché non accettati nel canone dei libri sacri degli ebrei, mentre per la Chiesa sono Scrittura sacra.
Capitolo 1
[1] Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macèdone, figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Chittìm sconfisse Dario, re dei Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto cominciando dalla Grecia. [2] Egli intraprese molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; [3] arrivò sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra ammutolì davanti a lui; ma egli si esaltò e il suo cuore montò in superbia. [4] Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e prìncipi, che divennero suoi tributari. [5] Dopo questo cadde ammalato e comprese che stava per morire. [6] Allora chiamò i suoi ufficiali più illustri, che erano stati educati con lui fin dalla giovinezza, e divise tra loro il suo regno mentre era ancora vivo. [7] Alessandro dunque aveva regnato dodici anni quando morì. [8] I suoi ufficiali assunsero il potere, ognuno nella sua regione; [9] dopo la sua morte cinsero tutti il diadema e, dopo di loro, i loro figli per molti anni, moltiplicando i mali sulla terra. [10] Uscì da loro una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci. [11] In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». [12] Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. [13] Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. [14]Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, [15] cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male. [16] Quando il regno fu consolidato, Antioco volle conquistare l’Egitto per regnare sui due regni: [17] entrò in Egitto con un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande flotta, [18] e venne a battaglia con Tolomeo, re d’Egitto. Tolomeo fu travolto davanti a lui e dovette fuggire, e molti caddero colpiti a morte. [19] Così espugnò le città fortificate dell’Egitto e fece bottino della terra d’Egitto.[20] Antioco ritornò dopo aver sconfitto l’Egitto nell’anno centoquarantatré, mosse contro Israele e salì a Gerusalemme con un grande esercito. [21] Entrò con arroganza nel santuario e ne asportò l’altare d’oro e il candelabro dei lumi con tutti i suoi arredi, [22] la tavola dell’offerta e i vasi per le libagioni, le coppe e gli incensieri d’oro, il velo, le corone e i fregi d’oro della facciata del tempio e lo spogliò tutto; [23] s’impadronì dell’argento e dell’oro e d’ogni oggetto pregiato e asportò i tesori nascosti che riuscì a trovare. [24] Poi, raccolta ogni cosa, fece ritorno nella sua terra, dopo aver fatto una strage e aver parlato con grande arroganza. [25] Allora vi fu lutto grande per gli Israeliti in ogni loro regione. [26] Gemettero i capi e gli anziani, le vergini e i giovani persero vigore e la bellezza delle donne svanì. [27] Ogni sposo levò il suo lamento e la sposa nel talamo fu in lutto. [28] Tremò la terra per i suoi abitanti e tutta la casa di Giacobbe si vestì di vergogna. [29] Due anni dopo, il re mandò alle città di Giuda un sovrintendente ai tributi. Egli venne a Gerusalemme con un grande esercito [30] e rivolse loro con perfidia parole di pace ed essi gli prestarono fede. Ma all’improvviso piombò sulla città, le inflisse colpi crudeli e mise a morte molta gente in Israele. [31] Mise a sacco la città, la diede alle fiamme e distrusse le sue abitazioni e le mura di cinta. [32] Trassero in schiavitù le donne e i bambini e s’impossessarono del bestiame. [33] Poi costruirono attorno alla Città di Davide un muro grande e massiccio, con torri solidissime, e divenne per loro una cittadella. [34] Vi stabilirono una razza perversa, uomini scellerati, che vi si fortificarono, [35] vi collocarono armi e vettovaglie e, radunato il bottino di Gerusalemme, ve lo depositarono e divennero un grande tranello. [36] Fu un’insidia per il santuario e un avversario maligno per Israele in ogni momento. [37] Versarono sangue innocente intorno al santuario e profanarono il luogo santo. [38] Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro e la città divenne abitazione di stranieri; divenne straniera alla sua gente e i suoi figli l’abbandonarono. [39] Il suo santuario fu desolato come il deserto, le sue feste si mutarono in lutto, i suoi sabati in vergogna, il suo onore in disprezzo. [40] Pari alla sua gloria fu il suo disonore e il suo splendore si cambiò in lutto. [41] Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo [42] e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. [43] Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato. [44] Il re spedì ancora decreti per mezzo di messaggeri a Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze straniere al loro paese, [45] di far cessare nel tempio olocausti, sacrifici e libagioni, di profanare sabati e feste [46] e di contaminare il santuario e quanto è sacro, [47] di costruire altari, recinti sacri ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, [48] di lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, [49] così da dimenticare la legge e mutare ogni istituzione, [50] pena la morte a chiunque non avesse agito secondo gli ordini del re. [51] In questi termini scrisse a tutto il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di sacrificare città per città. [52] Molti del popolo si unirono a loro, quanti avevano abbandonato la legge, commisero il male nel paese [53] e costrinsero Israele a nascondersi in ogni possibile rifugio. [54] Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari [55] e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. [56] Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. [57] Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. [58] Trattavano con prepotenza quegli Israeliti che ogni mese venivano scoperti nella città, [59] e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano sull’ara che era sopra l’altare dei sacrifici. [60] Mettevano a morte, secondo gli ordini, le donne che avevano fatto circoncidere i loro figli, [61] con i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi. [62] Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri [63] e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. [64] Grandissima fu l’ira sopra Israele.