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Giudici
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Libro dei Giudici: NOTA INTRODUTTIVA, L’appellativo “Giudici” (ebr. Shofetim) dato al settimo libro della Bibbia non vuol designare degli uomini di tribunale, amministratori della giustizia, bensì dei Capi, suscitati da Dio a liberare il Suo popolo o qualche tribù dalle minacce nemiche. Sono quindi dei condottieri carismatici insigniti temporaneamente di autorità militare e civile, e talvolta anche religiosa. Il loro compito non è quello della conquista sistematica della terra di Canaan, come qualcuno ha pensato, ma quello di snidare il nemico, vincerlo e consolidare poco per volta la conquista. Si dividono generalmente in Maggiori e Minori, non in relazione alla loro importanza o alle loro imprese, ma alle notizie che dal libro se ne hanno: diffuse e particolareggiaate per i primi, molto schematiche per i secondi.
Capitolo 1
[1] Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono il Signore dicendo: «Chi di noi salirà per primo a combattere contro i Cananei?». [2] Il Signore rispose: «Salirà Giuda: ecco, ho messo la terra nelle sue mani». [3] Allora Giuda disse a suo fratello Simeone: «Sali con me nel territorio che mi è toccato in sorte, e combattiamo contro i Cananei; poi anch’io verrò con te in quello che ti è toccato in sorte». Simeone andò con lui. [4] Giuda dunque salì, e il Signore mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti; sconfissero a Bezek diecimila uomini. [5] A Bezek trovarono Adonì-Bezek, l’attaccarono e sconfissero i Cananei e i Perizziti. [6]Adonì-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo catturarono e gli amputarono i pollici e gli alluci. [7] Adonì-Bezek disse: «Settanta re, con i pollici e gli alluci amputati, raccattavano gli avanzi sotto la mia tavola. Dio mi ripaga quel che ho fatto». Lo condussero poi a Gerusalemme, dove morì. [8] I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la passarono a fil di spada e l’abbandonarono alle fiamme. [9] Poi essi discesero a combattere contro i Cananei che abitavano la montagna, il Negheb e la Sefela. [10]Giuda marciò contro i Cananei che abitavano a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arbà, e sconfisse Sesài, Achimàn e Talmài. [11] Di là andò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer. [12] Disse allora Caleb: «A chi colpirà Kiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie mia figlia Acsa». [13] La prese Otnièl, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. [14] Ora, mentre andava dal marito, ella lo convinse a chiedere a suo padre un campo. Scese dall’asino e Caleb le disse: «Che hai?». [15] Ella rispose: «Concedimi un favore; poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d’acqua». Caleb le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore. [16] I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono dalla città delle palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, a mezzogiorno di Arad; andarono e abitarono con quel popolo. [17] Poi Giuda marciò con suo fratello Simeone: sconfissero i Cananei che abitavano a Sefat e votarono allo sterminio la città, che fu chiamata Corma. [18] Giuda prese anche Gaza con il suo territorio, Àscalon con il suo territorio ed Ekron con il suo territorio. [19] Il Signore fu con Giuda, che scacciò gli abitanti delle montagne, ma non poté scacciare gli abitanti della pianura, perché avevano carri di ferro. [20] Come Mosè aveva ordinato, Ebron fu data a Caleb, che scacciò da essa i tre figli di Anak. [21] I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino a Gerusalemme ancora oggi. [22] La casa di Giuseppe salì anch’essa, ma contro Betel, e il Signore fu con loro. [23] La casa di Giuseppe mandò a esplorare Betel, città che prima si chiamava Luz. [24] Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città e gli dissero: «Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti faremo grazia». [25] Egli insegnò loro la via di accesso alla città ed essi passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell’uomo con tutta la sua famiglia. [26] Quell’uomo andò nella terra degli Ittiti e vi edificò una città, che chiamò Luz: questo è il suo nome fino ad oggi. [27] Manasse non scacciò gli abitanti di Bet-Sean e delle sue dipendenze, né quelli di Taanac e delle sue dipendenze, né quelli di Dor e delle sue dipendenze, né quelli d’Ibleàm e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e delle sue dipendenze; i Cananei continuarono ad abitare in quella regione. [28] Quando Israele divenne più forte, costrinse al lavoro coatto i Cananei, ma non li scacciò del tutto. [29] Nemmeno Èfraim scacciò i Cananei che abitavano a Ghezer, perciò i Cananei abitarono a Ghezer in mezzo a Èfraim. [30] Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron né gli abitanti di Naalòl; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon e furono costretti al lavoro coatto. [31] Aser non scacciò gli abitanti di Acco né gli abitanti di Sidone né quelli di Aclab, di Aczib, di Chelba, di Afik, di Recob; [32] i figli di Aser si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano la regione, perché non li avevano scacciati. [33] Nèftali non scacciò gli abitanti di Bet-Semes né gli abitanti di Bet-Anat, e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano la regione; ma gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat furono da loro costretti al lavoro coatto. [34] Gli Amorrei respinsero i figli di Dan sulla montagna e non li lasciarono scendere nella pianura. [35]Gli Amorrei continuarono ad abitare ad Ar-Cheres, Àialon e Saalbìm, ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su di loro e furono costretti al lavoro coatto. [36] Il confine degli Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbìm, da Sela in su.