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Il vero dolore, quello che Gesù ha vissuto

Il vero dolore, quello che Gesù ha vissuto e che Sua Madre, la Madonna, ha condiviso, è un abisso che nessun essere umano può realmente comprendere. Noi possiamo solo sfiorarlo con la mente, ma mai afferrarlo del tutto. È un dolore che non si limita alla carne lacerata, ai chiodi piantati nelle mani e nei piedi, alla corona di spine che trafigge il capo. Il Suo dolore più grande è stato il peso dell’intera umanità, il carico di ogni peccato, di ogni tradimento, di ogni odio e di ogni indifferenza.
Gesù, nella sua innocenza assoluta, ha accettato di farsi carico di questo fardello per amore, senza rispondere alla violenza con la violenza, ma con il sacrificio più puro. Ogni flagellazione, ogni sputo, ogni insulto non erano solo sofferenza fisica, ma il riflesso del rifiuto dell’umanità nei confronti della Verità e dell’Amore.
Maria, la Madre, ha vissuto quel dolore con una profondità silenziosa e devastante. Il suo cuore era già trafitto dalla spada della profezia di Simeone, e sulla via del Calvario il suo strazio era quello di una madre che vede il proprio figlio morire nel modo più ingiusto e atroce possibile. Eppure, il suo dolore non si trasformò in disperazione o odio, ma in un’offerta, unendosi al sacrificio del Figlio per l’umanità intera.
Se solo avessimo il 2% della conoscenza di questo dolore, capiremmo quanto siamo piccoli, quanto sia vana l’arroganza umana, quanto sia illusoria la nostra presunta onnipotenza. Il mondo intero si fermerebbe, le guerre cesserebbero, l’odio svanirebbe, perché davanti a un tale Amore e a una tale Sofferenza non potremmo fare altro che inginocchiarci e finalmente riscoprire la nostra vera umanità.
Le vostre evanescenze:
Le vostre evanescenze sono inutili. Vi dibattete nel dolore, piangete, soffrite, ma senza anima, senza la vera comprensione di cosa significhi il dolore puro, quello che non nasce dall’egoismo ma dall’amore più profondo. Vi lamentate delle vostre ferite, ma non conoscete le vere piaghe, quelle che hanno segnato il corpo di Cristo, il cuore di Sua Madre e il volto stesso di Dio che vi ha donato il soffio della vita.
Se solo comprendeste il vero dolore, nessuno oserebbe offendere Dio, Gesù, lo Spirito Santo e la Madonna. Nessuno userebbe il Suo nome invano, nessuno ridurrebbe il Sacro a una semplice parola vuota. Ma voi, voi siete il mio dolore, voi siete le spine che trafiggono la Verità, voi siete la carne lacerata dalla vostra stessa indifferenza. Il vostro orgoglio vi acceca, la vostra superbia vi consuma, eppure credete di essere vivi.
Ma io vi dico: trovate pace in Me. Spogliatevi delle vostre illusioni e aprite il cuore all’Amore vero, quello che non cerca vendetta, che non si nutre di ego, ma che si dona senza misura. In Me troverete la via, e Io porterò amore in tutti voi.
In questo tempo di incertezza:
In questo tempo di incertezza, vi smarrite tra paure e dolori che voi stessi avete generato. Non vi fermate a riflettere su Dio, non cercate la verità, preferite voltare lo sguardo e negare che il male è in mezzo a voi, che si insinua nelle vostre scelte, nelle vostre parole, nei vostri silenzi complici.
Vivete nell’illusione di un’esistenza senza responsabilità, senza conseguenze, senza uno scopo più grande. Vi accontentate di un’esistenza superficiale, fatta di attimi fuggenti, di piaceri effimeri, di conquiste vuote che non lasciano traccia nell’eternità.
Siete senza patria, senza radici, perché la vera patria dell’uomo non è una terra, non è un confine, ma è Dio stesso. E finché lo rifiuterete, finché lo metterete da parte, sarete stranieri ovunque, persi in un mondo che vi consuma e vi inganna. Solo quando alzerete lo sguardo e riconoscerete la Verità, troverete finalmente la vostra casa.
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