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Capitolo 20
[1] Sofar di Naamà prese a dire: [2] «Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere e c’è fretta dentro di me. [3] Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo, ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a replicare. [4] Non sai tu che da sempre, da quando l’uomo fu posto sulla terra, [5] il trionfo degli empi è breve e la gioia del perverso è di un istante? [6] Anche se si innalzasse fino al cielo la sua statura e il suo capo toccasse le nubi, [7] come il suo sterco sarebbe spazzato via per sempre e chi lo aveva visto direbbe: “Dov’è?”. [8] Svanirà come un sogno, e non lo si troverà più, si dileguerà come visione notturna. [9] L’occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà né più lo scorgerà la sua casa. [10] I suoi figli dovranno risarcire i poveri e le sue stesse mani restituiranno le sue ricchezze. [11] Le sue ossa erano piene di vigore giovanile, con lui ora giacciono nella polvere. [12] Se alla sua bocca fu dolce il male,se lo teneva nascosto sotto la sua lingua, [13] assaporandolo senza inghiottirlo, se lo tratteneva in mezzo al suo palato, [14] il suo cibo gli si guasterà nelle viscere, gli si trasformerà in veleno di vipere. [15] I beni che ha divorato, dovrà vomitarli, Dio glieli caccerà fuori dal ventre. [16] Veleno di vipere ha succhiato, una lingua di aspide lo ucciderà. [17] Non vedrà più ruscelli d’olio, fiumi di miele e fior di panna; [18] darà ad altri il frutto della sua fatica senza mangiarne, come non godrà del frutto del suo commercio, [19] perché ha oppresso e abbandonato i miseri, ha rubato case invece di costruirle; [20] perché non ha saputo calmare il suo ventre, con i suoi tesori non si salverà. [21] Nulla è sfuggito alla sua voracità, per questo non durerà il suo benessere. [22] Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria; ogni sorta di sciagura piomberà su di lui. [23] Quando starà per riempire il suo ventre, Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno e gli farà piovere addosso brace. [24] Se sfuggirà all’arma di ferro, lo trafiggerà l’arco di bronzo. [25] Se estrarrà la freccia dalla schiena, una spada lucente gli squarcerà il fegato. Lo assaliranno i terrori; [26] le tenebre più fitte gli saranno riservate.Lo divorerà un fuoco non attizzato da uomo, esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda. [27] Riveleranno i cieli la sua iniquità e la terra si alzerà contro di lui. [28] Sparirà il raccolto della sua casa, tutto sarà disperso nel giorno della sua ira. [29] Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio, l’eredità che Dio gli ha decretato».