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Capitolo 23
[1] Balaam disse a Balak: «Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti». [2]Balak fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete su ciascun altare. [3] Balaam disse a Balak: «Férmati presso il tuo olocausto e io andrò. Forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi mostrerà io te lo riferirò». Andò su di un’altura brulla. [4] Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: «Ho preparato i sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare». [5] Allora il Signore mise una parola in bocca a Balaam e gli disse: «Torna da Balak e parla così». [6] Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto: egli e tutti i prìncipi di Moab. [7] Allora Balaam pronunciò il suo poema e disse: «Da Aram mi fa venire Balak, il re di Moab dalle montagne d’oriente: “Vieni, maledici per me Giacobbe; vieni, minaccia Israele!”. [8] Come maledirò quel che Dio non ha maledetto? Come minaccerò quel che il Signore non ha minacciato? [9] Perché dalla vetta delle rupi io lo vedo e dalle alture lo contemplo: ecco un popolo che dimora in disparte e tra le nazioni non si annovera. [10] Chi può contare la polvere di Giacobbe? O chi può calcolare un solo quarto d’Israele? Possa io morire della morte dei giusti e sia la mia fine come la loro». [11] Allora Balak disse a Balaam: «Che cosa mi hai fatto? Per maledire i miei nemici io ti ho preso, ed ecco, li hai grandemente benedetti». [12] Rispose: «Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?». [13] Balak gli disse: «Vieni con me in altro luogo da dove tu possa vederlo; ne vedrai solo un’estremità, non lo vedrai tutto intero: di là maledicilo per me». [14] Lo condusse al campo di Sofìm, sulla cima del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare. [15] Allora Balaam disse a Balak: «Férmati presso il tuo olocausto e io andrò incontro al Signore». [16] Il Signore andò incontro a Balaam, gli mise una parola sulla bocca e gli disse: «Torna da Balak e parla così». [17] Balaam tornò da Balak, che stava presso il suo olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: «Che cosa ha detto il Signore?». [18] Allora Balaam pronunciò il suo poema e disse: «Sorgi, Balak, e ascolta; porgimi orecchio, figlio di Sippor! [19] Dio non è un uomo perché egli menta, non è un figlio d’uomo perché egli ritratti. Forse egli dice e poi non fa? Parla e non adempie? [20] Ecco, di benedire ho ricevuto il comando: egli ha benedetto, e non mi metterò contro. [21] Egli non scorge colpa in Giacobbe, non ha veduto torto in Israele. Il Signore, suo Dio, è con lui e in lui risuona un’acclamazione per il re. [22] Dio, che lo ha fatto uscire dall’Egitto, è per lui come le corna del bufalo. [23] Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe e non vi è magìa contro Israele:a suo tempo vien detto a Giacobbe e a Israele che cosa opera Dio. [24] Ecco un popolo che si leva come una leonessa e si erge come un leone; non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue degli uccisi». [25] Allora Balak disse a Balaam: «Se proprio non lo maledici, almeno non benedirlo!». [26] Rispose Balaam e disse a Balak: «Non ti ho già detto che quanto il Signore dirà io dovrò eseguirlo?». [27] Balak disse a Balaam: «Vieni, ti condurrò in altro luogo: forse piacerà agli occhi di Dio che tu lo maledica per me di là». [28] Così Balak condusse Balaam in cima al Peor, che è di fronte al deserto. [29]Balaam disse a Balak: «Costruiscimi qui sette altari e preparami sette giovenchi e sette arieti». [30] Balak fece come Balaam aveva detto e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.