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Siracide
Leggi o ascolta la Bibbia, capitolo per capitolo
Libro del Siracide; NOTA INTRODUTTIVA ,L’opera, il cui autore è Ben Sira, è una raccolta di sentenze sui più disparati argomenti. Alla base dell’insegnamento dell’autore vi è il timore di Dio, fatto di rispetto, obbedienza e fiducia in Dio. I nemici più sottili dell’uomo sono la debolezza, la doppiezza, il non impegnarsi. Tutto riposa nella fede in Dio, fede che deve manifestarsi nelle opere di giustizia e di misericordia. Dio deve essere pregato come padre, e Dio non perdona a noi se noi non sappiamo perdonare. Quando sul finire del I secolo d.C. venne stabilito il canone ebraico dei libri sacri, il Siracide ne venne escluso e, di conseguenza, l’originale ebraico, non più letto in sinagoga, un po’ alla volta andò perduto. Dalla fine del secolo XIX in poi, tuttavia, se ne sono riportate in luce ampie sezioni, attraverso manoscritti medievali trovati in Egitto, presso una sinagoga del Vecchio Cairo, e frammenti diversi scoperti in Palestina, e più precisamente a Qumran e a Masada. Si è ininterrottamente conservata, invece, dall’antichità ad oggi, la versione greca del Siracide, della quale la Chiesa si è sempre giovata. Tra i manoscritti greci alcuni conservano una forma testuale più corta (testo breve), mentre altri vi inseriscono qua e là aggiunte e amplificazioni (testo lungo). Allo stato attuale degli studi, il testo greco breve del Siracide è considerato più autorevole dal punto di vista critico e per questo motivo esso era stato preferito nelle precedenti edizioni della traduzione italiana della Bibbia per l’uso liturgico (1971 e 1974). La Chiesa latina, però, ha costantemente privilegiato il testo lungo del Siracide: così nella Vetus Latina, nella Vulgata e oggi nella Nova Vulgata (1979, 1986). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dichiarato la Nova Vulgata “tipica” soprattutto per l’uso liturgico. In questa terza edizione della Bibbia liturgica italiana è stato pertanto tradotto dal greco non il testo breve del Siracide, ma quello lungo. È sembrato doveroso anche dare il giusto rilievo al testo breve, segnalandone al lettore l’estensione: per questo motivo esso viene stampato in carattere tondo, mentre stanno in corsivo le aggiunte proprie del testo lungo. Le varianti più significative dell’ebraico vengono segnalate nelle note di commento. In un apparato specifico a fondo pagina del testo, invece, sono riportate le varianti più significative con cui la Nova Vulgata (NVg) si distacca dal testo critico di uso più corrente, curato da J. Ziegler, che è seguito nella presente traduzione
Prologo: Molti e importanti insegnamenti ci sono dati dalla legge, dai profeti e dagli altri scritti successivi, per i quali è bene dar lode a Israele quanto a dottrina e sapienza. Però non è giusto che ne vengano a conoscenza solo quelli che li leggono, ma è bene che gli studiosi, con la parola e con gli scritti, si rendano utili a quelli che ne sono al di fuori. Per questo motivo, mio nonno Gesù, dopo essersi dedicato per tanto tempo alla lettura della legge, dei profeti e degli altri libri dei nostri padri, avendone conseguito una notevole competenza, fu indotto pure lui a scrivere qualche cosa su ciò che riguarda la dottrina e la sapienza, perché gli amanti del sapere, assimilato anche questo, possano progredire sempre più nel vivere in maniera conforme alla legge. Siete dunque invitati a farne la lettura con benevola attenzione e ad essere indulgenti se, nonostante l’impegno posto nella traduzione, sembrerà che non siamo riusciti a rendere la forza di certe espressioni. Difatti le cose dette in ebraico non hanno la medesima forza quando vengono tradotte in un’altra lingua. E non solamente quest’opera, ma anche la stessa legge, i profeti e il resto dei libri nel testo originale conservano un vantaggio non piccolo. Nell’anno trentottesimo del re Evèrgete, anch’io, venuto in Egitto e fermatomi un poco, dopo avere scoperto che lo scritto è di grande valore educativo, ritenni necessario adoperarmi a tradurlo con diligente fatica. In tutto quel tempo, dopo avervi dedicato molte veglie e studi, ho portato a termine questo libro, che ora pubblico per quelli che, all’estero, desiderano istruirsi per conformare alla legge il proprio modo di vivere.
[1] Ogni sapienza viene dal Signore e con lui rimane per sempre. [2] La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare? [3] L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare? [4] Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza e l’intelligenza prudente è da sempre. [5] Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. [6] La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce? [7] Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato? La sua grande esperienza chi la comprende? [8] Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. [9] Il Signore stesso ha creato la sapienza, l’ha vista e l’ha misurata, l’ha effusa su tutte le sue opere, [10] a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano. L’amore del Signore è sapienza che dà gloria, a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino. [11] Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona d’esultanza.[12] Il timore del Signore allieta il cuore, dà gioia, diletto e lunga vita. Il timore del Signore è dono del Signore, esso conduce sui sentieri dell’amore. [13] Chi teme il Signore avrà un esito felice, nel giorno della sua morte sarà benedetto. [14] Principio di sapienza è temere il Signore; essa fu creata con i fedeli nel seno materno. [15] Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne, abiterà fedelmente con i loro discendenti [16] Pienezza di sapienza è temere il Signore; essa inebria di frutti i propri fedeli. [17] Riempirà loro la casa di beni desiderabili e le dispense dei suoi prodotti. [18] Corona di sapienza è il timore del Signore; essa fa fiorire pace e buona salute. L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace e si estende il vanto per coloro che lo amano. [19] Egli ha visto e misurato la sapienza, ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente, ha esaltato la gloria di quanti la possiedono. [20] Radice di sapienza è temere il Signore, i suoi rami sono abbondanza di giorni. [21] Il timore del Signore tiene lontani i peccati, chi vi persevera respinge ogni moto di collera.[22] La collera ingiusta non si potrà scusare, il traboccare della sua passione sarà causa di rovina. [23] Il paziente sopporta fino al momento giusto, ma alla fine sgorgherà la sua gioia. [24] Fino al momento opportuno terrà nascoste le sue parole e le labbra di molti celebreranno la sua saggezza. [25] Fra i tesori della sapienza ci sono massime sapienti, ma per il peccatore è obbrobrio la pietà verso Dio. [26] Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti e il Signore te la concederà. [27] Il timore del Signore è sapienza e istruzione, egli si compiace della fedeltà e della mansuetudine. [28] Non essere disobbediente al timore del Signore e non avvicinarti ad esso con cuore falso. [29] Non essere ipocrita davanti agli uomini e fa’ attenzione alle parole che dici. [30] Non esaltarti, se non vuoi cadere e attirare su di te il disonore; il Signore svelerà i tuoi segreti e ti umilierà davanti all’assemblea, perché non ti sei avvicinato al timore del Signore e il tuo cuore è pieno d’inganno.